giovedì 30 aprile 2009

Tutto pronto per le Elezioni Europee.


Abbiamo un'alleanza... potrà non piacere a tutti, ma c'è.
Abbiamo un simbolo... ne abbiamo sognati di più belli... ma intanto questo c'è.
Abbiamo una lista, con nomi NOSTRI... questi:
  • Teodoro Buontempo,
  • Aldo Tracchegiani,
  • Stefano Benedetti,
  • Francesca Cantalamessa,
  • Graziano Cecchini,
  • Maurizio Brugiatelli,
  • Monica Nassisi.
Abbiamo molto da fare, molto da dire, molto da lavorare per ricordare ai nostri connazionali che ci sono validi motivi per sostenere i nostri candidati al Parlamento Europeo:
  • Per difendere l'identità Italiana, messa a repentaglio dalla progressiva "balcanizzazione" del nostro Paese.
  • Per difendere l'identità Europea e le sue radici cristiane, greche, latine, germaniche e celtiche dall'incessante flusso migratorio degli extraeuropei, favorito dal lassismo rassegnato e autolesionista della casta.
  • Per difendere la sovranità nazionale e popolare dal crescente asservimento alla cricca dei banchieri, dei sedicenti "tecnici" e dei burocrati che imperversano ai livelli più alti dell'Unione Europea.
Prima che sia troppo tardi... prima che a forza di "votare utile" al cittadino italiano non rimanga altra scelta che la fuga all'estero o l'acquisto di un fucile... per ora c'è ancora un'alternativa percorribile, che passa per il voto a La Destra.
E ai nostri "camerati" di un tempo che all'unisono coi "compagni" ci accusano di essere inattuali, di "non essere al passo coi tempi", di "non aver capito che il mondo è cambiato"... posso rispondere soltanto che non solo siamo consapevoli di quanto e come il mondo sia cambiato, ma anche di quanto e come sia destinato a cambiare se non vi si pone rimedio. La differenza, la differenza vera tra loro e noi è che noi non ci siamo rassegnati...

Giovanni Bacci di Capaci

P.S. Noterete che non sono più candidato alle Europee... qualcuno penserà che ciò possa essere dovuto alla necessità di lasciare qualche posto in lista ai nostri poderosi alleati... in realtà dovendo optare tra candidarmi a Bruxelles o alla Circoscrizione 4 di Livorno, come avrei potuto esitare?

29 Aprile: non dimenticare né rinnegare (2)...


...Aprile è il più crudele dei mesi
, genera
Lillà da terra morta, confondendo
Memoria e desiderio, risvegliando
Le radici sopite con la pioggia della primavera...
(T.S. Eliot - La terra desolata)

29 Aprile 1945,
PRESENTE:

Carlo Borsani,
Medaglia d'Oro al V.M. mutilato di guerra e grande invalido,

assassinato a Milano da partigiani comunisti.
Onore alla sua memoria

29 Aprile 1975,
PRESENTE:

Sergio Ramelli,
studente diciottenne e militante del Fronte della Gioventù,

assassinato a Milano da partigiani comunisti.
Onore alla sua memoria

29 Aprile 1976,
PRESENTE:

Enrico Pedenovi,
avvocato e Consigliere Provinciale di Milano per il M.S.I.

assassinato a Milano da partigiani comunisti.
Onore alla sua memoria






martedì 28 aprile 2009

28 aprile 2009: non dimenticare né rinnegare



Se anche Livorno e Pisa riescono a stare fianco a fianco per più di quindici secondi... qualcosa vorrà pur dire.
O no?
(Immagini girate il 25.04.2009 a Predappio)

martedì 14 aprile 2009

14 Aprile 2004: Fabrizio Quattrocchi... PRESENTE.


Facciamo parte di quel popolo che non dimentica.
Cinque anni fa l’Italia intera – tranne qualche incredibile campione dell’ultrasinistra – piangeva la tragedia di Fabrizio Quattrocchi. “Ti faccio vedere come muore un italiano”, risuonò nei nostri cuori, orgogliosi di un connazionale che non ebbe paura.
Su Facebook abbiamo trovato queste bellissime frasi in sua memoria: ve le riproponiamo.

Due ombre di lato, una buca nella roccia, le mani legate, un bavaglio sul viso, le ginocchia che toccano terra.
Chissà come avresti reagito tu in quella situazione. Chissà chi altri avrebbe trovato la forza e l’orgoglio necessari per non svenire, per rimanere lucido e trovare un senso ad un’esecuzione barbara, fanatica e senza senso.
Prova a chiedertelo. Prova a chiederti se avresti avuto il coraggio di aggrapparti ad un ideale, ad una bandiera, a un amore.
Fabrizio Quattrocchi, il ‘mercenario’ dipinto dai nemici della Patria c’è riuscito. E’ morto da eroe perché è così che muore chi crede sul serio in qualcosa. Chi saluta con la morte l’onore di una Patria perduta. Chi saluta con la morte negli occhi coperti la propria vita, insegnando alla forte e radicale civiltà islamica che anche un italiano può morire con dignità e coraggio
.

Grazie Fabrizio, grazie perchè il tuo gesto, quella frase bellissima ha colmato il vuoto di decenni di stupidaggini ideologiche, di becera politica, di ruberie e oligarchie. La tua morte ci ha ribadito come deve essere un italiano, quali sono i giusti valori da portare nel cuore e con cui lottare fianco a fianco.
Chi ti ha denigrato e sbeffeggiato è la stessa carogna che giustiziava i gloriosi combattenti dell’Onore e della Fedeltà con la ferocia e la viltà di chi voleva svendere la propria terra agli invasori. Oggi come allora bisogna vivere e morire con la Patria nel cuore, con quel sogno immenso che è la conservazione e lo sviluppo infinito di valori eterni che illuminarono i nostri cieli di albe gloriose. Oggi come allora possiamo affacciarci sereni ed orgogliosi dinanzi al nostro plotone d’esecuzione, con la gioia di chi ha compreso la giustezza e lo splendore di un’Idea antica e immortale.
Possiamo sorridere dentro gli occhi dei nostri carnefici con un solo rimpianto, quello di aver fatto troppo poco per la Nostra Terra e salutare la nostra morte con un profondo, dignitoso, irriverente: ‘Viva l’Italia!’

(Francesco Storace)

Per me Fabrizio Quattrocchi è un eroe. Lo è perché quella frase lui l’ha detta mentre era legato e bendato. Neanche poteva sapere che lo stavano filmando: non l’ha detta “ai posteri” o “al pubblico” ma ai suoi carnefici. Che poi fosse un “mercenario” (che peraltro a me stanno simpatici) o meno mi pare del tutto secondario… in ogni caso era uno che “viveva pericolosamente”.

E che ha saputo morire.


Aggiungo che se questa Italia merita ancora che si faccia qualcosa per lei, è solo perché ancora è in grado di partorire dei Quattrocchi.


Fabrizio Quattrocchi… PRESENTE nel mio ricordo.


Giovanni Bacci di Capaci

mercoledì 8 aprile 2009

Turchi in Europa? Per fortuna che Silvio c'è...

Benjamin Constant: Ingresso di Maometto II° a Costantinopoli (1876)

Egregio Presidente del Consiglio,
Non voglio disturbarla più di tanto vista la gravità della situazione in Abruzzo, cui è bene che ella dedichi ogni sua energia. Tuttavia le sua recente presa di posizione a sostegno della tesi espressa da Barack Obama a favore dell'ingresso della Turchia nell'Unione Europea mi sembra quanto meno discutibile. E visto che a breve ci saranno le elezioni per il rinnovo del Parlamento Europeo, alle quali mi presento come candidato con La Destra in un goffo tentativo di contribuire a superare la fatidica soglia del 4% da lei imposta, ritengo sia non solo mio diritto ma anche mio dovere spiegarle i motivi del mio dissenso.
Vede, egregio Presidente, a differenza degli Stati Uniti noi Europei abbiamo una Storia che risale a parecchio tempo fa. E ci è difficile dimenticare che quel piedino che l'impero ottomano ha piazzato oltre la soglia dell'Europa si è posato con qualche violenza su una città di nome Costantinopoli. La cui popolazione, dall'Imperatore Costantino XI° Paleologo al più tenero neonato, venne trucidata o ridotta in schiavitù... correva l'anno 1453 e l'America restava ancora da scoprire. La porta della basilica di Santa Sofia venne sventrata a colpi d'ascia e i preti intenti a dir messa sgozzati sull'altare. Un bagno di sangue.
Roba di tanto tempo fa, certo, che per fortuna e grazie al valore dei difensori agli ordini del tedesco Niklas Salm non si ripetè a Vienna nel 1529. Idem nel 1683, qando la capitale austriaca venne salvata dal polacco Jan III° Sobieski col contributo del "franco-austro-italiano" Eugenio di Savoia (che poi nel 1697 a Zenta sventò un nuovo tentativo di avanzata su Vienna)... Senza dimenticare l'apporto dell'albanese Giorgio Castriota Scanderberg (detto "l'atleta di Cristo") e del rumeno Vlad III° di Valacchia (detto anche Vlad Tepes o Vlad Dracùl) che respinsero innumerevoli volte gli esrciti turchi nel XVesimo secolo. Come vede, Signor Presidente, l'Europa non è nata ieri.
Lei invoca l'amicizia con la Turchia in nome di una sua personale amicizia con Erdogan (non è il caso di affrontare il discorso sulle sue discutibili amicizie personali che spaziano da Putin a Bush e da Gheddafi all'eroico stalliere Mangano) ma anche in tempi più recenti i rapporti coi turchi non sono stati dei migliori... dalla guerra di Crimea (remember Lamarmora?) alla guerra italo turca del 1911 (quella che ci valse la Libia, allora possedimento turco, cui grazie a lei ora paghiamo 5 miliardi di dollari di "risarcimento danni") senza scordare la prima guerra mondiale.
Ometto, per questioni di buon gusto la vicenda del massacro di oltre 1 milione di Armeni di religione cristiana ad opera del governo ottomano tra il 1915 e il 1916.
Lei forse penserà che sia "roba vecchia", ma cosa siamo noi se non il nostro passato? Capisco che un tale argomento possa parere futile a un uomo come lei, che in nome del profitto e per mezzo delle sue televisioni commerciali non ha esitato ad avvilire e distruggere il "gusto italiano", fiorito attraverso i secoli grazie alla bellezza della nostra terra, alla lungimiranza dei mecenati e al genio dei nostri artisti ed architetti... e primo motore, non dimentichiamolo, di un "made in Italy" di cui non restano ormai che pietose vestigia.
Ma anche se ci limitiamo a guardare il presente (il futuro sarà comunque diverso da quanto ci aspettiamo...) mi vuol cortesemente spiegare quale interesse ci sia per noi ad accogliere la Turchia tra gli Stati europei? Vede, Signor Presidente, io posso anche digerire che insieme con l'Europa noi ci si debba anche far carico dei problemi legati all'indipendentismo corso, basco o catalano, alle questioni irlandesi o a quelle, a noi più vicine, del Tirolo... ma i Curdi cosa hanno a che fare con l'Europa? E non vi è da dubitare che nel malaugurato caso la tesi Obamiana dovesse prevalere, e in virtù dei noti accordi di Schengen, le nostre città e le nostre campagne si troverebbero ad accogliere, oltre a Rumeni ed Albanesi, Turchi e Curdi... con buona pace della pace. Altro sarebbe se il Parlamento europeo accogliesse la nostra proposta (che intendo sostenere con le unghie e coi denti) di distinguere l'appartenenza alla Comunità (per cui il trattato di Schengen ha valore) da un'area economica dell'Euro, cui non solo la Turchia ma anche il Botswana o la Papuasia potrebbero in tutta tranquillità ipoteticamente aderire.
In definitiva Signor Presidente credo di doverla ringraziare: qualora già non ne avessi, i suoi interventi mi forniscono nuove motivazioni per affrontare l'onere di un impegno elettorale che probabilmente trascende le mie forze, ma non la mia volontà. Per fortuna che Silvio c'è.

Giovanni Bacci di Capaci
candidato al Parlamento Europeo

lunedì 6 aprile 2009

Tragedia in Abruzzo


L'impulso sarebbe di preparare tutto l'occorrente, dalla tenda al fornello agli scarponi e salire in macchina. E invece il Dipartimento della Protezione Civile raccomanda di:

- non mettersi in viaggio verso i luoghi colpiti dal terremoto,

- limitare al massimo l’uso del telefono,

per agevolare tutte le operazioni di soccorso e lasciare libere le linee agli operatori, evitando sovraccarichi di rete.

http://www.protezionecivile.it/cms/view.php?cms_pk=15387&dir_pk=187

Per donazioni di sangue di cui c' è immediato bisogno (soprattutto Gruppo 0 Rh negativo) potete trovare istruzioni su:

http://www.avis.it

http://www.avis.it/toscana

In Provincia di Livorno le sedi AVIS sono:


Avis Zonale Bassa Val di Cecina




Piazza Alessandrini, 13 - Cecina (Li) 57013 Rosignano

Tel 0586/683654 - Fax 0586/683654


Avis Zonale Elba




c/o Comunale Portoferraio - Via delle Galeazze, 3 57037 Portoferraio

Tel 0565/916539 - Fax 0565/945229


Avis Zonale Livorno




c/o Avis Comunale Livorno - Viale Carducci 16 57124 Livorno

Tel 0586/444111 - Fax 0586/422701


Avis Comunale Livorno




Viale Carducci, 16 57124 Livorno

Tel 0586/444111 - Fax 0586/422701


Avis Zonale Val di Cornia




c/o Comunale Piombino - Via della Repubblica, 48 57025 Piombino

Tel 0565/222751 - Fax 0565/222751


Avis Comunale Campiglia Marittima




Via Dell'Unità, 25 - Venturina 57029 Venturina
Tel 0565/852123


Avis Comunale Cecina





Piazza Alessandrini, 13 57023 Cecina

Tel 0586/683654 - Fax 0586/683654


Avis Comunale Marciana Marina




c/o PP.AA. - loc. La Soda 57033 Marciana Marina

Tel 0565/996867 - Fax 0565/996867




Avis Intercomunale Collesalvetti




Via Umberto I, 19 57014 Collesalvetti

Tel 0586/966265 - Fax 0586/966265


Avis Comunale Piombino




Via della Repubblica, 48 57025 Piombino
Tel 0565/222751 - Fax 0565/261787


Avis Comunale Porto Azzurro




Piazza Matteotti, 10 57036 Porto Azzurro

Tel 0565/958094 - Fax 0565/921095


Avis Comunale Portoferraio




Via delle Galeazze, 3 57037 Portoferraio

Tel 0565/916539 - Fax 0565/945229


Avis Comunale Rosignano Marittimo




Via della Repubblica, 88/a 57013 Rosignano Solvay

Tel 0586/792850 - Fax 0586/792850


Avis Comunale San Vincenzo




c/o A.S.L. - Piazza Papa Giovanni XXIII 57027 San Vincenzo

Tel 0565/704008 - Fax 0565/704008


Avis Comunale Suvereto




Piazza Gramsci, 4 57028 Suvereto

Tel 335/6238391

Per effettuare donazioni alla CRI si posso utilizzarei seguenti sistemi:
- Conto Corrente Bancario C/C BANCARIO n° 218020 presso: Banca Nazionale del Lavoro-Filiale di Roma Bissolati -Tesoreria - Via San Nicola da Tolentino 67 - Roma intestato a Croce Rossa Italiana Via Toscana, 12 - 00187 Roma.
Coordinate bancarie (codice IBAN) relative sono: IT66 C010 0503 3820 0000 0218020 Causale PRO TERREMOTO ABRUZZO

E’ anche possibile versare un aiuto sul C/C intestato a MEDIAFRIENDS con casuale EMERGENZA TERREMOTO ABRUZZO
IBAN: IT41 D030 6909 4006 1521 5320 387

mercoledì 1 aprile 2009

31.03.2009 Parola d'ordine: "MANDIAMOLI A CASA!"


Da: Il Corriere di Livorno del 01.04.2009:
"IDENTITA' E TERRITORIO: Il candidato sindaco Patrizio Rossi ha presentato ieri il suo programma elettorale

di Antonio Papini

LIVORNO - Patrizio Rossi, si candida a sindaco e presenta alla Circoscrizione 3, davanti ad una cinquantina di persone, il programma della sua lista civica, "Identità e Territorio". Prima di lui prendono la parola l'avvocato Massimo Batini, Nicola Bizzi, Maurizio Poli e l'avvocato Lepori, colui che proverà a trovare le firme per candidarsi a Collesalvetti. Poi la parola viene data all'avvocato Rossi che dopo una breve analisi su Livorno, inizia a tracciare il programma della sua lista. Identità e territorio, dice Rossi sono due semplici parole che però racchiudono tutta una serie di problemi nei quali la città è stata sommersa da cinquant'anni di amministrazione di sinistra. Se il negare l'appoggio a Cosimi o a Lamberti sembrava scontato fin da subito, certamente, non lo era in caso di ballottaggio nei confronti di Taradash. Fughiamo da subito ogni dubbio. Rossi e amici non daranno il loro sostegno a nessuno, non tanto perché hanno qualcosa contro il candidato del centrodestra, quanto perché, casomai, hanno problemi a trovare punti di convergenza con coloro con cui Taradash o "Cannito, altra persona rispettabilissima" si sono alleati. Nessuno viene risparmiato in una Livorno, a suo dire, lobbista. Lo scandalo della Porto 2000 ne è la riprova. Tutti collusi, secondo Rossi, sia a destra che a sinistra (salvo rarissime eccezioni). Come si può, quindi, pensare in un clima come questo, che un'opposizione possa essere forte e soprattutto autonoma, se non è libera e senza legami? Poi illustra il programma della lista civica "Identità e Territorio". Pochi punti ma significativi: sicurezza, ma no alle ronde fatte dai cittadini. Una sicurezza allargata, che va da un maggior controllo della città a quello sugli alimenti che arrivano sulle nostre tavole. Maggior igiene e pulizia nella città, abolizione delle consulenze esterne per gli enti pubblici, priorità a chi ha veramente bisogno, a chi non riesce a sostenere la propria famiglia fino a fine mese, il rilancio del porto, la riapertura del centro alle macchine e un'attenzione particolare ai familiari delle forze armate di stanza a Livorno. Poi la parola viene ceduta a Mario Maggiolo, un non politico, ma un affermato avvocato. Nella sua carriera conta più di 7 mila clienti che ha difeso in processi penali. A suo avviso un background di tutto valore che potrebbe portare alla lista civica anche voti inaspettati di chi, da sempre, ha votato a sinistra."


Mi scuso con le altre testate giornalistiche intervenute, ma il Corriere di Livorno è l'unica dal cui sito mi sia riuscito (per ora) di scaricare un articolo relativo alla presentazione della Lista "Identità e Territorio" cui fanno riferimento a Livorno e in provincia La Destra, Fiamma Tricolore, Partito della Terra e Nuova Destra Sociale.

All'articolo vorrei aggiungere tre considerazioni personali:
1) La presentazione della lista ha richiamato un pubblico numeroso malgrado l'orario sfavorevole, segno che vi è una sentita e diffusa "richiesta di Destra", che la recente "sciolta" (termine che, nel caso specifico, mi pare più appropriato di "scioglimento") di Aenne ha ulteriormente acuito.
2) Tra tale pubblico non mancavano amici di vecchia data. Tuttavia ne mancavano alcuni che hanno preso parte al Congresso de La Destra del novembre scorso e che fino a pochissimo tempo fa intervenivano persino alle riunioni del Direttivo Provinciale. Che queste persone abbiano ritenuto giusto o opportuno "mollare" mi dispiace (ma posso capirlo)... se invece venisse fuori che sono furtivamente emigrati sotto altre bandiere mi dispiacerebbe ancor più. Ma per loro.
3) Non solo il pubblico mi ha gradevolmente sorpreso per l'attenzione e l'interesse con cui ha seguito i vari interventi, ma questi stessi interventi (mi riferisco in particolare a quelli di persone che ancora non avevo mai sentito parlare in pubblico, come il candidato Sindaco di Livorno Patrizio Rossi, il Segretario Provinciale di Fiamma Tricolore Maurizio Poli, il Vicesegretario Nazionale di Nuova Destra Sociale Nicola Bizzi e l'avvocato Mario Maggiolo, candidato al Consiglio comunale di Livorno) sono stati di una linearità e di una limpidità esemplari. Retorica zero, concretezza tanta... ma da cui traspariva una adesione perfetta a quei valori eterni ed irrinunciabili che appartengono ora e sempre al nostro modo di essere "La Destra".
Credetemi: sono felice che esistano persone così ed onorato di poter affrontare questa battaglia al loro fianco.
Giovanni Bacci di Capaci