venerdì 23 gennaio 2009

Le divisioni del Papa e quelle de La Destra toscana


Si racconta che un simpatico buontempone (scusa Teodoro) giorgiano di nome Iossif Vissarionovitch Djougachvili, altrimenti noto come "Koba" o anche "Stalin" o ancora "il piccolo Padre dei Popoli" durante la conferenza di Yalta, a Roosvelt e Churchill che nel delineare il futuro della cattolica Polonia accennavano alla "potenza" del Pontefice, chiedesse sardonico "Il Papa? Quante divisioni ha?"...
La risposta dei due marpioni occidentali al loro asiatico sodàle non la conosco, non viene riportata nei testi di storia né in quelli di aneddotica (perlomeno quelli che conosco io)... ma immagino che dopo una garbata risatina abbiano accennato a forme di "potenza" non basate sulle divisioni annoverabili negli effettivi delle Forze Armate.
Ben diversa sarebbe stata la loro risposta se il soggetto della questione fosse stata la Toscana anziché il Papato.
In fatto di divisioni la Toscana non è seconda a nessuno... terra di Guelfi Bianchi contrapposti ai Guelfi Neri (i Ghibellini, poràcci, avendo perso, non hanno fatto in tempo a suddividersi in fazioni degne di menzione), terra di campanili in perpetua contrapposizione tra di loro, la Toscana pare incapace di formulare in modo unitario anche un solo pensiero: ho la quasi assoluta certezza che al termine del brevissimo periodo in cui Firenze si è paludata del manto purpureo di Capitale d'Italia, a Siena, Lucca, Pisa, Arezzo, Massa Carrara, Pistoia, Grosseto, Arezzo e Livorno si sia brindato... ciascuno per conto suo, naturalmente.
Tutto ciò per dire che mentre le esigue schiere del "popolo de La Destra" si accingono, domani 24 gennaio, a convergere in quel di Napoli per esibire la loro esìle ma unitaria muscolatura, la Toscana vi parteciperà sotto due diverse egide, irrimediabilmente contrapposte tra loro.
Eh si, perché nonostante la delicatezza del periodo dello "svezzamento" di un movimento politico che a fatica ha superato i due anni di vita e mentre i volenterosi tentano (anch'essi a fatica) di ricreare una COMUNITA', in Toscana già si combatte... ma mica contro l'avversario politico, mica contro la sinistra da sempre egemone, mica contro un Pidielle senz'anima né scrupoli, mica contro una Lega becera ed egoista, mica contro l'invasione islamica, mica contro il carovita, mica contro l'appiattimento culturale... eccetera eccetera... no, si combatte tra di noi, o meglio contro di noi. All'ultima riunione del Coordinamento Regionale risultavano assenti, non per inderogabili impegni ma per precisa scelta, circa la metà dei Coordinamenti Provinciali. Una specie di "dichiarazione di guerra" basata non su divergenze di ordine ideale (inopportune comunque in questo contesto, ma rispettabili) ma su questioni molto più terra a terra quali eventuali scranni in Regione et similia. Una cosa spregevole sotto ogni punto di vista. E, il che è anche peggio, stupida. Perché per esautorare un Coordinamento Regionale si deve poter contare almeno sulla metà più uno dei Coordinamenti Provinciali. Se così non è l'unico risultato che si può ottenere è una spaccatura inutile e dagli effetti devastanti. Ma evidentemente c'è chi, probabilmente più avvezzo al correntismo Aennino (in cui chi più tira la corda più ottiene) che allo spirito di comunità Missino (che riusciva a compattare in falange una realtà pur multiforme e variegata quale la nostra), di tutto questo se ne frega... Noi no.
Il nostro "Me ne frego" ha altri indirizzi.

Giovanni Bacci di Capaci

P.S. Non so quanti di noi "livornesi" saranno domani a Napoli... due? tre? quattro gatti?
Perché se a livello regionale le cose non carburano a livello provinciale non si va meglio: c'è chi giustamente mette l'enfasi sulle elezioni Europee, fondamentali per la sopravvivenza del Partito, e chi, altrettanto giustamente, ritiene prioritario l'obiettivo di trovare accordi in vista delle Amministrative... ma intanto ancora non siamo stati in grado di mettere in fila tre persone dietro uno straccio di banchino per raccogliere due firme: mancano i giovani, mancano i militanti. Eredità drammatica del correntismo aennino che ha seminato sale sulle rovine di quella splendida realtà che ebbe nome "Fronte della Gioventù". Due note positive, in conclusione... l'adesione di un paio di altre "belle teste" - anche se al momento, memori della battuta "deux intellectuels assis iront toujours moins loin qu'un con qui marche" (Michel Audiard - "Un taxi pour Tobrouk", splendido film di cui vi propongo un vecchio "prossimamente") penso sarebbero più utili braccia e gambe, e la nascita di un blog de La Destra a Piombino... come disse Caligola "siamo ancora vivi!"....

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